Addio.

A volte vanno fatte delle scelte, che producono in noi malinconia, sconforto: sono le scelte che non vorremmo fare...speranzosi che l’oggetto della scelta, muti in qualche modo, e si trasformi in un mezzo a nostro vantaggio.

Quando ciò non avviene è doveroso compiere una determinata scelta, che ti farà, anche, strappare una lacrima amara, perché in fondo non piangi per la decisione in se, ma perché è giunta l’ora di accettare la verità: che la fantasia che ti stavi raccontando, quell’ideale che proiettavi su quell’oggetto, è falso, è solo un prodotto di quello che avresti voluto che in realtà fosse, ma che in realtà non è.

Sono scelte che pesano, fanno male, dilaniano l'anima; ma sono scelte che vanno fatte, perché più si perpetua questa autoillusione, dolce bugia e infinita speranza che le cose possano cambiare, più dolore si infrangerà su questi cuori tremolanti.

Un addio è sempre difficile da dire, perché una millesima parte di noi resta attaccata al dolore, come unica interazione, ma alla fine, si deve mettere un punto e iniziare a scrivere una nuova frase, un nuovo capitolo.

Io mi permetto, in questo caso, di avere la presunzione di profetizzare le mie prossime righe: non conta la quantità di inchiostro, la forma in cui verranno disposte, ma solo il profondo dolore che ne racchiuderanno, nel dover scrivere un addio così amaro.

Un Addio, che proviene dal mio profondo, che ha inondato ogni parte di me... semplicemente addio.