La Storia della Principessa della Torre d'Avorio

C’era una volta una principessa di un regno lontano, era desiderata da tanti, considerata una dama non ordinaria, a differenza di ciò che Lei stessa pensava.

Veniva tratta in inganno da chi voleva usarla a suo piacere ed Ella, per sfuggire da pretendenti assillanti e parenti esigenti, un giorno fece commissionare una torre possente, così alta da raggiungere le nuvole; la volle a metà strada tra la montagna, luogo di riflessione, e il mare, luogo di rinascita.

Durante la costruzione di questa torre maestosa, la Principessa s’intratteneva di tanto in tanto in compagnia; Innamorandosi perdutamente di un principe straniero, Ella, sulle sponde del lago si tolse il cuore dal petto, per donarlo a lui, il suo principe prediletto, il quale cogliendone l’occasione le fece perdere la ragione, una volta che il suo cuore ebbe rubato, scomparve nella neve dell’inverno a venire, lasciando la Principessa a errare sulle sponde del lago, tenendosi abbracciata come il suo amato aveva fatto nelle notti d’autunno.

Un altro anno era passato e la torre sempre più alta si ergeva; una notte in città giunse un cavaliere, ne nobile ne di buon nome, che bussando e scuotendo le porte del palazzo, la Principessa voleva incontrare, Ella presa dal suo progetto, per dimenticare il suo principe, acconsenti a vederlo così di getto.

I due divennero così amanti ed esploratori di ogni sorte, finché lui non le confessò che la Principessa le ricordava la sua vecchia innamorata, allora una sera parti sul suo destriero lasciando la Principessa amareggiata, dopo tanta gioia e che da molto non provava.

La Principessa sconfortata si perse quella serata e si ritrovò in una locanda, dove bevve qualsiasi bevanda, per dimenticare il cavaliere, dalla lama tagliente, che pensava l’avrebbe salvata.

Poco tempo era passato e un marchese di una terra, poco lontana, assillava la Principessa di avere udienza, per corteggiarla, Essa per non farsi rubare ancora il cuore accettò una relazione per corrispondenza, per scoprire le vere intenzioni del marchese.

Le lettere viaggiavano: lettere d’amore piene di sentimento da entrambe le corti, e la Principessa s’innamorò perdutamente di questo marchese così ammaliante; così tanto che la Principessa spedì il Suo cuore per posta all’amato.

Il marchese giunto in città, col cuore in mano, notò l’immensa torre che ormai le nubi raggiungeva, per curiosità chiese a un suddito cosa fosse quell’opera maniacale, il suddito raccontò della Principessa le sventure, e il proprio desiderio di rinchiudersi in altro a quella fortezza.

Il marchese allibito, e sconfortato scrisse alla principessa chiedendo spiegazioni, Ella disse che era stata ferita troppe volte e non voleva sprecare ancora giorni della sua vita in un regno mortale, governato dalla sventura dei cuori, il marchese dopo quella lettera, rispedì indietro il cuore della Principessa e scomparse nel nulla del suo dominio.

La Principessa distrutta aveva il cuore spezzato come mai prima, piangendo ad ogni ora, il medico chiamò a corte, che le prescrisse antidolore di ogni sorte, e con esso perse il cuore e le emozioni, finché poco dopo un tecnico di corte iniziò a consolarla e a condividere con Ella le sue idee del mondo.

Il tecnico riuscì a risollevare la Principessa smarrita, con meravigliosi tramonti, e giochi d’intelletto, che Ella amava, finché lui non dichiarò il suo amore per Lei, che però respinse visto il Suo passato; dopo gli eventi, il tecnico di corte ferito, abbandonò il palazzo e scomparve nella sua terra natia.

La Principessa continuò il suo progetto della torre e i propri studi, i corteggiatori continuavano ad aumentare, ma Ella non diede occasione a nessuno di farsi conoscere.

Un giorno arrivò nel regno una grande pestilenza che costrinse tutti a restare nella propria dimora, la Principessa veniva sommersa di lettere, e così per noia iniziò una corrispondenza con un ingegnere di un paese poco lontano, era molto intelligente e acculturato, amorevole e gentile e non ci volle molto che la Principessa s’innamorò follemente, tant’è che le lettere tra i due viaggiavano così veloci da cambiare la direzione del vento ogni ora del giorno e della notte.

L’ingegnere divenne per Lei ogni ragione, la Sua salvezza e dopo così tanto tempo prese in considerazione l’idea di abbandonare la propria reclusione alla bianca torre, della quale Lei aveva omesso ogni cosa.

Come Sua Altezza aveva imparato, non è poi tutto scontato, e l’ingegnere si tirò indietro al loro incontro tanto promesso, la Principessa non avendo segreti confessò al suo amato le proprie paure, e ogni dubbio che covava, l’ingegnere sentendosi tradito e ferito capì e la perdonò, ma non più l’amò.

La principessa a detta di tutti gli altri era intelligente, furba e forbita, una dama chimerica, non pochi la definirono perfetta e non di meno la vollero al proprio fianco, ma essa era così distrutta dal suo ultimo amore che scappo nel regno vicino, dove nessuno La conosceva e dove tutti La guardavano attraverso, pur non vedendola davvero nel profondo.

Passarono giorni e mesi ed Ella dimenticò anche gli occhi di smeraldo del suo ultimo amato, fece ritorno nel Suo regno, da tutti acclamata e desiderata, Ella pensava solo al passato e all’amore che aveva dato; così una sera salì in cima alla torre, per prendere le distanze da tutti i viventi coi cuori ardenti, e la notte rimase cullata dalle nuvole del cielo, solo il rumore del vento sentiva, non le odi dei suoi spasimanti, non le ire della sua famiglia.

Un giorno il sole illuminò un trionfo di nuvole che oro rosa divennero e non ci fu paragone con cose che i suoi occhi ebbero veduto in passato.

La Principessa commossa si voltò per chiamare a condividere quel momento gioioso, ma ovviamente non c’era nessuno, ogni pensiero andò ad ogni amato che nel corso del tempo il Suo cuore avevano consumato, e le lacrime Le avevano prosciugato.

La Principessa guardando le nuvole dorate, scavalcò il parapetto della terrazza, per poter toccare quelle nubi lucenti; i saggi venti, che il mondo plasmavano, Le accarezzavano la faccia e lì in bilico tra la vita e la morte la storia della Principessa finì.

 

Storia di cui non si conosce il finale, alcuni narrano che rimase per sempre in cima alla torre a cantare al sole del mattino e a piangere i suoi amati alla luna; altri dissero che una notte videro un’ombra cadere dalla torre e finire in mare ed altri ancora che la Principessa sia ancora in cima alla torre, immersa nei propri ricordi, a tessere fili che per propria natura l’uomo non riesce a comprendere.

E infine c’è chi dice che la Principessa aspetti il Suo amato perduto, cosicché da potergli donare il proprio cuore, poiché Ella è così piena d’amore da poter vivere anche senza cuore.

Questa è la breve dolce/triste storia della Principessa della torre d’avorio il cui unico peccato era amare troppo, e che troppo amava.