La vera fiaba

“Ho pensato che mi servisse un salvatore sai? Un qualcuno che arriva quando sei lì con l’acqua alla gola, quando ti senti persa e non sai che fare... e che mi prendesse e mi facesse iniziare a vivere...

Poi ho acceso il cervello e non vedo perché debbo aspettare uno stronzo ritardatario, che molto probabilmente manderà a puttane la mia bella fiaba.

E così ho iniziato a viverla da me, e sai che ti dico ? È anche meglio.

Viviamo con la convinzione che ci serva il principe, o la principessa o che dobbiamo baciare un rospo, o un cavallo parlante che, per come siamo fatte dentro, si tramutino poi in bei sogni, ma la realtà non è così, hai mai mai provato a baciare un rospo ?

Prima di tutto è viscido, puzza e ti salta addosso, forse è per questo che hanno scelto un rospo per personificare un uomo, d’altronde puzzano, sono viscidi e ti saltano addosso alla prima occasione.

Quindi perché cercare un principe azzurro se sto così bene sola nel mio castello ? Il lieto fine mi chiederai Susy, il lieto fine è una cazzata inventata per le piccole minchione come te, che sprecano le giornate aspettando di incontrarlo, bruciandosi i neuroni a colorare bianchi destrieri sellati da regali principi, quando poi non ti raccontando che il regale principe se le fa con la sorella di tua madre, e allora vai a piangere dalla fata madrina che non collega a 100 se non dopo 4 piste di coca... eccolo il lieto fine Susy: il mondo è un posto meraviglioso, ma sono gli esseri umani che ne fanno parte ad essere delle vere merde, perciò alleati col drago cattivo che almeno è fedele, sfancula il principe che poi ti mette le corna, e manda quella Pippona della fata madrina in riabilitazione, e per il resto ? Beh la devi vivere te la tua vita Susy, non io.”