Pagine Bianche

Mi sento vuota, come una pagina bianca, ho provato a scrivere con l'essenza della mia vita e dei miei pensieri, ma ogni cosa si è poi dissolta, mi sento persa: guardando il cielo, non riconosco le vie di questa città, una volta chiamata casa, non ricordo le facce delle persone che mi sorridono e mi parlano, non riesco più a emergere a evolvere.
Sono rimasta impassibile, ed eccitata, mentre la mia vita andava allo sfacelo, troppo sedotta dalla rovina e dal sentimento; sentivo la polvere scivolare via dalle mani, oceani agli orizzonti, fuochi nei cuori, turbamenti nello spirito e tramonti sul viso; mentre le lacrime non si fermavano... e goccia dopo goccia bagnavano la nuda terra di un altopiano, dal quale era possibile scorgere il grigiore che la mia stupidità aveva portato.
Non ricordo quando la bilancia della mia vita ha iniziato a pendere verso la rovina, il dubbio e l'assenza; non ricordo la gioia, l'entusiasmo della novità, quell'ebrezza che solleticava le mie papille gustative.
Ora sono solo cosciente del senso di vuoto che continua a dimorare nella mia anima, i miei occhi, spenti e cupi, riflettono briciole di una persona sconfitta, troppe volte sono caduta, e tante mi sono rialzata, ma non più, vivo di speranze, di sogni, di infarti e rianimazioni, temprata dall'assidua ricerca di verità troppo grandi per essere svelate; soggetta alla gravità come le maree, vengo sovrastata e annegata ogni giorno.
Vorrei poter cambiare il bianco di queste pagine, ma nemmeno il sangue che si riversa dalle mie ferite riesce a pitturare qualche parola, e così rimangono pagine bianche, che nulla raccontano, che poco si fanno comprendere, rimangono infinite, finitamente assenze di una vita che nel bianco è iniziata, ma che col buio è poi finita.