Rosa del tempo

Lascio che le mie parole siano trasportate dal vento, perché non importa dove verranno udite.
Sotto questo cielo d’estate, posso dire di essere felice ? A volte mi lascio trasportare, da qualcosa dentro di me, che non so spiegare.
Non mi importa del viaggio, ma solo di vivere questo presente; osservare tutto ciò che custodisce una luce nel profondo, troppo spaventata per avere l’ardire di brillare fuori.

Sospiro, mentre accarezzo la forma di un ideale troppo calpestato, perché possa librarsi ancora da terra e avere il coraggio di crescere nel mondo.
Mi sono commossa guardando il tempo scorrere, pensando quanto valore possa avere anche un solo secondo.

Quanto sottovalutata sia la promessa che sussurriamo alla nostra intimità, con occhi sinceri, volgendo al riflesso di noi stessi negli specchi del tempo.
Quanto la consapevolezza sia naufragata su spiagge troppo lontane, perché possa sfiorare la tenerezza più pura dell’animo umano.

Ho visto questo cielo con sguardo che rendeva manifesto il senso di incomprensione, che le tante labbra della mia vita, hanno seppellito dentro di me.
Infine ho poi chiesto alle rose, le cui spine rendevano profonda la mia vita, di poter magnificare ciò che le persone hanno dimenticato essere il più vero dei motivi, per cui questo tempo concesso è così effimero e così inestimabile.