Sagoma vuota

Spero che il whisky sciacqui via l’amaro delle lacrime perse, che pesano il dubbio dei miei pensieri.
Sono persa in una landa senza nome, dove il respiro del caduto ha strappato via anche l’ultima speranza.
Mi rifletto in specchi d’acqua di terrore, dove il buio è arrivato con furore, non capisco il senso dì ogni mia imprecazione.
Divento cenere con un tocco lieve di dissoluzione; sorridi, forse, mentre guardi il tempo che vince su di me, mentre ingordamente ha saccheggiato ogni mio angolo di felicità, lasciando una sagoma a forma di me.