Tempesta di montagna

Così il cielo si era dipinto di nero, nel mio cuore non c’era nessun arcobaleno, e mentre la pioggia aleggiava nell’aria, bagnava le selve e i campi, sospiravo guardando l’orizzonte, pensando che cosa fosse la libertà.

Mentre il panorama mutava, il silenzio, i miei pensieri placava, rendevo la gioia del giorno eterna, perché anche nel buio ogni luce brillava, e qualcosa dentro di me cambiava.

In cima ad ogni montagna, la mia vita era silente, alla fine non contava più niente, mentre il sole accarezzava il mio viso, mi specchiavo in ogni sorriso.

C’era qualcosa che covavo dentro, un temporale, che senza direzione ogni cosa divorava, e più salivo più si faceva potente, fino a non farmi sentire più niente, incauto è il passo veloce, che non bada alla croce, perché di ogni vita esiste già una bara, che zittirà ogni voce.

Così il cielo si era dipinto di azzurro, e come se nulla fosse, la tempesta si era placata, la gioia della vita era tornata, perché ad ogni limite superato, si poteva capire il senso di questo creato, e nella quiete della mia mente, avevo eliminato ogni pensiero demente.

E anche alla fine di questo viaggio, qualcosa ho imparato, che il cambiamento arriva sempre, puoi combatterlo o arrenderti, ma comunque non potrai ignorarlo.