Riesci mai a vedere la fatalità del mondo ? Non si ferma per nessuno. Le persone si svegliano per andare a lavorare, gli irrigatori partono, la quiete della notte viene interrotta dalla frenesia del mondo che riprende a respirare. Io guardo tutto questo da fuori, immobile, guardo il mondo espandersi, le persone così avidamente vincolate alle loro vite. Si ferma mai qualcuno a pensare o semplicemente guardare come il tempo scandisce il senso del nostro vivere ? Mi alieno in questo ritmo fisso, guardando chi non sa tenere il tempo del mondo. Mi affascina e mi deprime allo stesso tempo. Alla fine, cosa sono se non un anima in pena che vive la solitudine perché nessuno ha mai visto il mondo come lo vedo io ? Mentre i brividi ricoprono la totalità del mio corpo, e gli occhi sono persi nel vuoto - perché pensare è il mio vizio più grande - mi pongo domande a cui non so rispondere veramente. Le risposte sono perdute nella memoria che, ironicamente, preferisce nascondersi, per lasciarmi nell’ignoranza degli eventi. Vorrei tu fossi qui, vorrei mi abbracciassi, e mi sussurrassi la mia bugia preferita: “Andrà tutto bene”. Vorrei dormire come un tempo, quando il cinismo non abbracciava la mia vita. A volte mi ritrovo a vagare nella notte, guardando il cielo, e l’unica compagnia che sento è quel vuoto che mi ha tenuto sempre la mano. Vorrei sentire la vita scorrere di nuovo dentro di me, vorrei sentirmi parte di nuovo di qualcosa che non riesco a spiegare, perché quel mistero di vivere era un piacere da svelare. Ma una volta svelato, non c’è più nulla da inseguire. Sussurrami bugie gentili, perché ho bisogno di avere torto stanotte, ho bisogno di credere che ci sia qualcosa di più, qualcosa che abbia valore.