« Ogni volta che andavi via, per me arrivava l’inverno, quello che senti nelle ossa, mi lasciava sbigottita e incompresa. Rimuginavo e confabulavo, ma comunque, sempre mi disperavo. Ogni volta che tornavi, era estate: scioglievi la neve del dubbio così velocemente, e mi facevi sentire a casa. Allora non contava più niente, perché sentivo il tuo calore accarezzarmi nel profondo. E anche se non ci capivamo su tutto, se non camminavamo nella vita alla stessa velocità, con la stessa maturità, mi sentivo nel posto giusto. Mi sentivo di nuovo bambina, così innocente, per la purezza del sentimento che provavo; e anche se sapevo che tu non provavi lo stesso, che nessuno poteva capire come amassi, speravo sempre d’esser amata come amavo io. » « Ognuno ama a modo suo, così è nel mio profondo, ma scorre sulla mia superficie un’immagine diversa: ciò che appare non per forza è ciò che è. A volte mi devi mancare perché io possa tornare; a volte devo stare da solo, per capire come stare con qualcuno. Pensi che non sia amore cercare di capire come stare con una persona al proprio meglio ? Ti piace scrutare nel mio profondo, nel tuo profondo: non soffrire dell’assenza di una persona, gioisci per la sua presenza. L’assenza è condizione naturale; tutti, prima o poi, la proviamo, e tutti, prima o poi, la infliggiamo. È malignità per te ? O è solo un ricercare qualcosa di nostro, che si riflette negli altri come disinteresse, anche se non lo è ? » « Capisco ciò che dici, lo condivido, ti vedo nel profondo. Vorrei solo che non fossi sempre io a dover portare a galla, ciò che di profondo hai dentro; è la spontaneità che ti manca. Non perché io vedo cos’hai dentro, allora puoi tenerlo a me celato, manifestalo. Perché noi siamo così, abbiamo bisogno che le cose siano dette, non tacite, perché nel silenzio divaga il pensiero umano, e non sempre trova spiagge che riflettano la realtà per come è. Non ti vedo con malignità, se così fosse non sarei qui; non ti vedo debole, ti vedo per come sei, ma ti vedo anche per come potresti essere, se riuscissi a esprimere tutto quello che hai silenziato dentro di te. E mi duole vedere un potenziale sprecato, solo per un tuo limite. Aspetterò anche in eterno, che tu riesca ad essere chi vuoi, ma nel frattempo regalami qualche gesto d’affetto, perché questo mio cuore stanco avvizzisce al solo tocco umano. »