Conscientia

Ho imparato a farmi male, per avere la scusa di potermi curare, vivo una vita in una scala di grigi, senza colore, un’esistenza di noia perenne. 
Non sono più capace di vivere nella normalità, sono stanca di nuotare nella realtà, ho bisogno di essere sempre strafatta per sopportare ogni cosa: le persone che devono tirarmi nella loro merda, il tempo che sorride mentre sconto il mio debito con la morte e la vita che tanto mi ha dato e altrettanto mi ha tolto.
Vivo di intervalli tra l’essere disgustata dal mondo e l’essere euforica da pastiglie che danno un sapore di paradiso alla mia esistenza.
Mi ritrovo in pensieri inesplorati a chiedermi cosa verrà dopo, quando anche l’ultimo assaggio di paradiso perderà il suo sapore. 
Mi ritrovo a sperare che la vita non sarà l’inferno in cui brucio e mi consumo quando tutto crolla. 
Nel momento in cui dovrei rialzarmi ed essere più forte, mi trovo imprigionata, frustrata indecisa tra il voler riaffiorare per tornare a respirare e l’oblio di una vita che ha il sapore della morte.