Dialoghi sotto le Stelle #1

«Credi che amare qualcuno sia una cosa semplice? Che sia sempre li in fondo al cuore? A volte l’amore svanisce, non perché non provi più quello che sentivi prima, non perché non fosse vero, a volte svanisce, per metterti alla prova, per vedere se nonostante tutto, meriti di amare qualcuno, per dimostrare a te stesso se meriti di essere amato, e se lo dimentichi, se dimentichi cos’è l’amore, se non apprezzi le difficoltà che l’amore porta, se lo lasci svanire, stai permettendo a te stesso di restare solo, di essere infelice, arrabbiato… stai solo perdendo nel gioco più complicato della vita, perché cos’è la vita senza l’amore? È solamente un viaggio di notte, quando vedi delle luci fuori, dal finestrino della macchina, che non possono entrare dentro di te, che non possono illuminare ciò che di speciale hai, e che magari non vedi; amare vuol dire dare inconsapevolmente il permesso agli altri di essere te stesso, di essere vero, senza pregiudizi, ma devi lasciarti vedere per come sei, devi accogliere la possibilità che potrai soffrire, che potrai fallire.
Ma quando l’amore inizia a svanire, non stai perdendo la persona che ti ama, o che ami, è solo un’occasione che dai a te stesso di poter dimostrare cosa importi veramente, e per te cos’è davvero importante?
Ciò che di vero hai vissuto, o ciò che vorresti vivere con più facilità?
Nulla di ciò che ha un valore autentico è semplice, magari lascerai andare tutto quanto, perché è più facile, e magari non te ne renderai mai conto, perché certi errori sono così grandi, che nemmeno li vogliamo vedere, ma nel profondo saprai ogni cosa, ti basterà zittire ogni pensiero, e potrai vedere qualcosa di vero, li dentro di te, dove davvero vivono le risposte più importanti.»

«Non so che rispondere in realtà, penso mi serva del tempo.»

«Non devi rispondere a me, devi rispondere a te stesso, io non sono più toccata dalle tue risposte.» rise un po’ spensieratamente. «Ho realizzato molte cose grazie a te, e sono cresciuta più di quanto pensassi, fino ad accettare la tua perdita, forse era tutta una bugia, o hai mentito a me o hai mentito a te stesso, o ti stai mentendo ora, quello non è importante per me, solo per te: perché nel momento in cui iniziamo a mentire a noi stessi, li iniziamo a svanire, preferisco che tutto ciò che è stato sia semplicemente un’esagerazione da parte tua, perché altrimenti, dovresti fare uno sforzo molto più grande di quello che già dovresti fare per trovarti, non credi ? Le risposte come sempre le conosci solo tu, basta avere il coraggio di guardarsi dentro, oltre ogni cosa, non lasciarti limitare dal pregiudizio verso te stesso, altrimenti non saprai mai chi sei davvero.»

Guardava silenziosamente, come se le parole fossero profonde, lo erano, ma non riusciva a renderle sue, non gli importava veramente, sentirle o capirle, ormai stava andando avanti, lasciandosi alle spalle tutto, forse perché aveva paura di ridiscutere se stesso, e la cosa lo terrorizzava, forse stava cercando ciò che aveva trovato, in qualcun'altra, perché non riusciva a superare quel tradimento, quel torto che lei le fece, e invece di provare a rimettere le cose a posto, a buttarsi nonostante tutto, così gli era più facile; alla fine la vita rimane una cosa meravigliosa, si condividono sentimenti intensi, che muoiono poi in un battito di ali di farfalla.

L’amore dà l’amore toglie, pensava lei, mentre lui restava impassibile, come se non volesse più sostenere quella conversazione, quel confronto, e perché avrebbe dovuto dopo tutto? Perché logorarsi ancora su qualcosa già discusso, su cui in realtà già aveva preso una decisione, che fingeva di ponderare ancora, magari sperando intanto che lei smettesse di provare certi sentimenti, cosicché le fosse più facile abbandonare quell’idea di vicinanza sentimentale; ma lei non era riuscita a lasciarlo andare, fino a quel momento, perché sperava potesse rendersi ancora conto, che quello che aveva provato fino a quella notte di febbraio, fosse vero.

Lei lo guardava con occhi lucidi, intrisi di amarezza, anche se aveva accettato una verità di cui magari lui ancora non si era reso conto, le pesava comunque, era affranta per com’erano andate le cose, lui, pensava, era l’unico che l’avesse vista davvero, anche se ormai ne dubitava.

«Penso che una persona veramente speciale, possa riconoscerne un’altra altrettanto speciale, le cose banali si trovano da sé, quelle speciali a volte vanno ricercate, a volte è la casualità a farle incontrare, e una volta che si trovano, non dovrebbe essere così semplice lasciarle andare, non lo so, pensavo fossi diverso, ma nella fine, non sei poi diverso dal più delle persone, che non sanno riconoscere l’autenticità, la profondità quando la trovano; tu hai dimostrato tante cose, ma fino a quel giorno, io ho dimostrato sempre tutto, anche dopo, anche quando parlarti era dolore, ma non penso di voler più sprecare fiato, tempo e parole, per qualcuno, che aveva solo la pretesa di essere speciale, non ti colpevolizzo di nulla, la vera colpa è solo mia, per aver tradito la tua fiducia, ma sono sempre stata me stessa, è un peccato che non lo vedi più.
Io vedo invece quanto disinteresse provi nei miei confronti, nel tuo silenzio sul chiedermi come sto, sul restare affascinato dalle mie parole, nel rimanere stregato da quella connessione al limite della telepatia che avevamo, e che ora non abbiamo più perché hai scelto di non coltivarla, hai scelto di chiuderti a me, a noi, a tutto ciò che poteva essere.
Avevo così paura di perderti, di perdere una persona che ancora reputo straordinaria, nonostante le tue ipocrisie e bugie, perché ho sempre visto chi sei e chi avresti potuto essere, e come ho sempre detto in amore faccio vincere il cuore e non la testa, perché l’amore non deve chiedere il permesso al cervello, a nulla, per essere manifesto, deve solo lottare per uscire e renderci liberi, non incatenarci, né limitarci. E nella fine mi hai persa tu.
Da una parte spero che un giorno realizzerai davvero ciò che hai perso, non per la presunzione che io sia una persona speciale, l’ho sempre detto di essere “normale” di essere un’anima piccola persa nel mondo, ma solo perché tu possa vedere ciò che avevi e hai buttato via, così da non commettere ancora un errore di questo tipo; ma una parte di me spera che invece non realizzerai nulla, che andrai avanti per la tua strada, dimenticando ogni cosa, perché quantunque realizzando il tutto, saresti libero in un senso, ma finiresti prigioniero in un altro.
Temevi che non parlassi molto, e alla fine tu sei il taciturno e io quella logorroica, come vedi in fondo non ho quasi mai torto su qualcosa, e non penso di aver torto nemmeno su di te; semplicemente devi smettere di scappare e avere il coraggio e la voglia di voler capire qualcosa su di te e sulla vita, perché se navighi nel buio, puoi si arrivare a porti inaspettati, ma sarà difficile che tu possa arrivare dove voglia.
Avrei altre mille e mila cose da dire, da dirti, ma non accogliendo più le mie parole come una volta, io spreco solo fiato e tu solo tempo, come ho già detto ti sono indifferente e così va la vita, ora penso andrò a camminare un po’, è una bella giornata, mi piace avere il sole in faccia che mi scalda, qualche canzone nelle orecchie e divagare con la mente, a volte si finisce per rendersi conto della bellezza del posto in cui si è, anche se non è pittoresco; è ciò che abbiamo, e di quello intanto noi dobbiamo goderne, non preoccuparti di rispondermi, ma solo di riuscire a rispondere a te stesso, apprezza ciò che hai, sai a volte è molto più di quello che qualcuno ha, ma soprattutto apprezza il tempo, perché quando finisce quello, rimane solo polvere, e con quella non ci puoi fare molto non è vero?»

Ella si alzò dal tavolo, dopo avergli sorriso, e si incamminò verso strade a lei sconosciute per godere del posto in cui si trovava; lui rimase un po’ perso nel vuoto, prima di scrollarsi tutto di dosso, alzandosi infine anche lui, per percorrere strade che aveva già intrapreso, che gli davano un senso di serenità, gli stessi bar, le stesse persone, tutte cose che aveva già visto, senza rendersi conto, anche solo per un breve momento, del simbolismo della cosa: chi non ha il coraggio di percorrere ciò che è ignoto, non potrà mai dir di aver vissuto, perché se ci si limita a ciò che si conosce, non ci si può scontrare con se stessi, con il mondo, e non c’è crescita senza scontrarsi con certe realtà.