Disincanto

Sentivo le tue parole come respiri, nella mia mente, ora vivo di dubbi e incomprensioni.
Può la consapevolezza sbriciolarsi così volubilmente ?
Hai iniziato un gioco che non sei in grado di terminare.

Sulle mie labbra si distende un sorriso, ho vinto, vinco sempre io, o il cuore di una persona o i crediti per la mia visione cinica del mondo.
Nel cuore della notte, mi cullo nuda, pensando davvero di essere irraggiungibile per tanti di quei corpi vuoti, che fremono per ardere con me.

Vorrei che fosse così facile, ma non voglio essere toccata da te, hai scavato cicatrici troppo profonde perché possano vedere la luce.
Sono a mio agio a riposare nel buio dell’anima, getta pure la tua terra su di me, seppelliscimi, toglimi il respiro, non sono che un corpo morto, non avere pietà.
L’indifferenza scivola via come l’acqua, le tue parole perdono di valore e si disgregano nella notte.

Continuerai a ricercare freneticamente nel mondo qualcuna di speciale, quante maschere incontrerai, riversando su di loro la colpa della tua infelicità.
E forse un giorno capirai qualcosa di più profondo, mentre la luce scruterà il tuo viso, realizzerai ciò che hai trovato e perso, per un breve secondo.

La vita pretende che si paghi lo scotto, e rimaniamo amareggiati, ma il tempo tutto ciò che concede, chiede indietro.
Uccidi questa parte di me, prima che lei uccida me, voglio tornare a vivere nella luce, voglio tornare ad assaporare l’effimerità del gelo accarezzarmi la schiena, guardami ancora una volta e sussurrami le tue bugie, perché quando sanguino, mi sento viva.

Ma tu ? Quanto potrai camminare ancora a testa alta, senza accorgerti che hai smarrito la strada ?
Zittirai le mie parole bollandole come falsità, ma quando saranno storia avranno il giusto peso sul tuo cuore, e allora avrai coscienza di tutto ciò che dico, corrisponda a verità.