Dissociazione

È sparito come in una notte, il mondo di illusioni che avevo creato e alimentato: quei pensieri “non fermarti” “non preoccuparti”
In un giro di chiave, il mio mondo si è sgretolato, più il tempo passa più torno a contatto con la realtà, torno vulnerabile e carnale, sento riaffiorare i problemi, e il moltiplicarsi di mille voci che assassinano il mio io, sono più debole, mortale, una possibile vittima di lingue velenose e dolori reali.
Sono chiusa in gabbia costretta a guardare il barbaro mutare degli eventi, stuprata dalla verità che tanto ho cercato di affogare.
Non c’è nulla che lenisce o allievi questo vuoto che si riespande, questa sensazione di desolazione che suppura il mio cuore.
Mi sento nuda e al freddo, abbandonata e affamata, non sono più niente di quella che ero, solo un’ombra riflessa dai ricordi di qualche sera prima, dove già l’eco della sobrietà aleggiava nell’aria.
Le mie pillole mi avevano resa invincibile di fronte ad ogni cosa, anche la morte non faceva più paura, ora il vento riesce a scalfirmi, la sofferenza a piegarmi e sono inerme; mi sgretolo sotto il peso dell’astinenza, un perpetuo senso di nostalgia e di incomprensione, divorata dall’assenza di vita, sprofondo sempre più in una terra che per me non ha più niente, e più passa il tempo e la dissociazione dalla realtà svanisce, più avverto e capisco perché tutto è iniziato: questo mondo non fa per me, questa vita, questa realtà, sono aliena e sono estranea a tutto e a tutti.