Donna vs Bobby

«Di solito non cedo all’impulsività, ma ho fame di cuori, ho voglia di esplodere e annientare tutti quanti con la mia onda d’urto; pensi che le persone meritino una seconda chance ? Nella vita nessuno merita nulla, il mondo non è un posto giusto o equo, è dominato dalla casualità e dall’imprevedibilità di variabili naturali e dall’imprevedibilità delle conseguenze delle azioni che compiono le persone, non mi sembra poi un’arcano così tedioso da recepire, è molto semplice Bobby, ogni giorno mi alzo con questo enorme peso nel petto, dato dalla consapevolezza che anche oggi incrocerò il mio sguardo con una persona totalmente ignorante, così superficiale, da non porsi quesiti esistenziali profondi, così scrausa e vuota da non vedere la profondità che c’è nelle persone, ma sai cosa ? Lo capisco ormai, perché le persone non sono più profonde, stanno perdendo sempre più in fretta valori e contenuti, ideali e idee, c’è solo il profitto, l’apparenza e l’ostentazione estetica e materiale, tu non puoi capire quanto è terribilmente frustrante tutto ciò per me. Il mondo è una gigantesca nave che affonda, e noi stiamo tirando secchiate piene d’acqua dentro la nave, invece che fuori, siamo inermi, avversi al cambiamento positivo; l’ho sempre detto le persone non cambiano, non veramente e se lo fanno, lo fanno in peggio. Ora dimmi tu cosa ci può essere di illuminato, di bello nel mondo ? Mi nutro di verità, di profondità e sono sempre più rare queste persone, siamo una specie in via d’estinzione, condannate dalla democrazia della massa, condannate dai falsi ideali che ci propinano le persone “influenti” corrotte nell’anima alla continua ricerca di visibilità e di falsità, che inevitabilmente inquina la mente e la capacità critica delle persone, no Bobby, non mi piace il mondo.»
Bobby aggrottando le sopracciglia, con tono stizzoso domandò
«Se ti è così ostile questo mondo, perché non fai qualcosa per cambiarlo ?»
Donna un po’ seccata replico animatamente, gesticolando mentre spostava i capelli dietro le orecchie:
«Non capisci vero ? Non puoi dire alle persone che sono “sbagliate” che la loro vita è falsa o superficiale, si metterebbero sulla difensiva, non c’è nulla di più difficile di cambiare il punto di vista di qualcuno, puoi anche spiegarlo in tutti i modi che vuoi, loro possono anche seguire la tua logica, ma a fine giornata dormono, come se la verità che gli hai professato, fosse una guida tv che gli è arrivata per posta, ovvero qualcosa che finisce nella pattumiera e il giorno dopo non se ne ricordano più. La verità è molto semplice, la vediamo ma scegliamo di ignorarla perché così è più comodo; è più facile fingere che il vaso non sia rotto, che ripulire i cocci taglienti.»
Bobby sempre più stizzoso e innervosito, rispose seccatamente:
«E quindi ti limiti a guardare e basta ? Sei ipocrita, vuoi un cambiamento e sei la prima a non voler cambiare, dovresti fare qualcosa per cambiarlo il mondo, non giudicare tutti dalla tua torre bianca e gettare merda sulle persone…»
Donna, con tono un po' rassegnato, e con espressione risolutrice, come di chi ha vissuto abbastanza da potersi permettere il lusso di dire qualcosa, sapendo che nessuno possa controbattere l'argomentazione, rispose pacatamente:
«Il mondo non si può cambiare Bobby, è come un malato terminale sotto cure palliative, devi dargli il colpo di grazia, e toglierlo dal suo dolore, a volte la miglior medicina che si possa somministrare è un’eutanasia; sarebbe bello se il mondo fosse in toni di rosa, pieno di coniglietti che la mattina ti portano la posta, ma la verità è che non è altro che una discarica piena di melma, in cui la gente si butta cercando di respirare il meno possibile, non giudico le persone, le critico, ma forse hai ragione tu: forse sono un’ipocrita a non fare nulla, ma come ti ho detto, non ho il potere di cambiare nulla, ed è tutto alquanto frustrante, ho pensato più volte a come avrei potuto cambiare il mondo, plasmare la mente delle persone, verso ideali più alti, ma tu chiedi a cento persone diverse, come dovrebbe funzionare il mondo, e avrai cento risposte diverse, la perfezione è utopica, e l’uomo non è fatto per le utopie, è creato per fare casini, rendersene conto poi, e forse col rotto della cuffia, riuscire a mettere mano ai casini che ha creato.»