Il senso del tempo

Il tempo è qualcosa di infinitesimamente relativo, a volte certi periodi passano con una rapidità disarmante e a volte sembrano epoche storiche.
Molte volte non comprendiamo veramente il senso del tempo che passa, non impariamo da esso, non siamo passivi al suo mutamento, ma tutto ciò che il tempo non cambia, uccide, non è un giustiziere malvagio, forse è imparziale.
Nella mia visione la vita è dominata dalla casualità, da azioni e conseguenze e dall’interfacciarsi di dinamiche così ampie e macchinose che è quasi impossibile riconoscerle, comprenderle o scrutare l’agire silenzioso di ciò che riecheggia nel mondo; non credo nel destino, non credo che sia già tutto scritto, credo che sia un pensiero grottesco atto a giustificare la nullafacenza delle persone, la non curanza verso la crescita personale, verso un implementamento del sé.
Penso che le persone più illuminate, agiscano per una ricerca più profonda e significativa delle cose, penso che tutti abbiano più o meno un potenziale per emergere, per proiettarsi nel tempo, ma non tutti riescono a compiere ciò che dovrebbero fare per concretizzare il loro futuro avvenire; ci si ripara dietro giustificazioni artificiose, perché la verità è che non abbiamo la parsimonia, il senso del sacrificio quotidiano, per un appagamento futuro più ampio, non abbiamo quella volontà, minuziosità e la strumentalità, per trasformare la creta in opera d’arte.
Il tempo è qualcosa che mi affascina e mi spaventa, ho coltivato la pazienza, ho avuto un tempismo innato curioso, eppure nutro un timore radicato nel profondo, per quanto velocemente, indipendentemente dalla bellezza o dalla povertà del periodo, mi scorra via dalle dita.
Una vita ha valore perché ha un tempo limitato da trascorrere su questo mondo, nutro uno sconforto totale a pensare che ineluttabilmente un giorno arriverà una parola fine a tutto ciò che sacrifichiamo, a tutto ciò che amiamo, a tutto ciò che siamo, ma soprattuto mi atterrisce l’idea che un giorno non potrò più pensare e vivere di questi brevi momenti infiniti, che rendono la vita così speciale.
Il tempo, è un operatore silente che ha sussurrato incessantemente nelle orecchie delle persone: i più fortunati hanno preso coscienza di quanto sia importante e raro, quanto sia a volte volubile, mentre i meno fortunati, non si renderanno conto che il loro agire ha una scadenza, che sopravvalutano il loro tempo elargendolo senza criteri, senza cura per poi un giorno scoprire che è troppo tardi per compiere qualcosa di significativo nel mondo.
Una vita non è piccola, se ha agito nella quotidianità, se ha operato nel “sistema”, una vita è piccola quando perde di significato, quando non si ha coscienza del proprio sé e si finisce per esistere e non più vivere, non necessariamente per uno scopo, ma anche solo per illuminare il percorso di qualcuno, per provare ad essere qualcosa di infinito, per aspirare a qualcosa di massimo.
Io a volte mi rendo conto di essere senza bussola, di sprecare tempo, di esistere; capita a tutti in periodi diversi, e allora qual è il senso più profondo ?
Il senso lo si ricava personalmente, scoprendolo giorno per giorno, momento per momento, riflettendo e comprendendo; cercando di capire quanto più possibile, il mistero dell’esistenza, provando a vivere, cadendo, rialzandosi e guardandosi senza filtri, senza la paura di criticarci, per svelare la nostra fragilità, la nostra intimità e la nostra breve temporalità.
Non c’è nulla al mondo che non possa renderci autentici, nulla che non possa renderci felici, è solo una questione di atteggiamento, di propensione alla vita e al tempo che abbiamo, di filosofia; siamo qui e ora, non è poi una cosa scontata, anche se siamo più proiettati nel futuro o a svelare le ombre del passato, vivendo nel rimpianto, vivendo nel rammarico, svalorizzando il tempo presente e svalorizzando il senso del tempo.
È e rimarrà sempre tutto un mistero, qualcosa di così brobdingnagiano per cui la limitatezza dell’essere umano non riuscirà mai a coglierne e sintetizzare un vero significato, ma anche spiegando e cogliendo la bellezza dell’ignoranza che abbiamo nei confronti della vita, riusciremmo noi a snaturare il tutto; preferisco restare con questa lacuna, una lacuna tale per cui quando guardo il nulla, per cui quando guardo un bel panorama, qualcosa che mi emoziona a livello esistenziale, non esista più ne spazio ne tempo, esiste solo la bellezza: esisto e vivo solamente.