Mi dispiace Luna

A volte faccio casini, a volte mi muovo in spazi sottili, con troppa violenza, e distruggo quello che amo, a volte dimentico il valore che hanno le cose vere, quelle importanti, e non mi rendo conto della bellezza e dell’unicità di alcuni gesti.
Lo so che le parole non saranno abbastanza, che magari anche i gesti, li vedrai più spenti e vuoti, perché ho ferito la persona che sei, ho ferito l’impegno e la dedizione che hai sempre messo, e ho annullato il valore che hai sempre dimostrato; per me non c’è davvero vergogna, e disonore più grande, di averti fatto sentire svalutato o come se fossi una parte irrilevante.
Come sempre percepiamo i nostri dolori a vicenda, e sentendo quello che ti ho causato stasera, è come se vedessi i tuoi occhi grandi, privi di felicità e di gioia, e li vedo come se fossero tornati a vedere in toni di grigio, come se ti avessi fatto provare ancora quel dolore, che ti fece dire basta.
Ho il cuore sincero in mano, e solo pentimento nella voce, nel dirti mi dispiace, nel dirti non hai colpe, nel dirti che sono io che a volte non capisco, e che tu sei e rimani bello, e che mi sono macchiata di qualcosa che mi rende bassa.
Non so quanto tempo servirà al tuo cuore perché possa non sentire più quel peso, quella sensazione che ti fa sentire come se te lo stessero strappando giù verso il basso, come se avessi le ossa schiacciate, questo è quello che sento io, per quello che ti ho causato stasera, l’amaro dietro la gola, gli occhi stanchi, e il senso di abbandono, che avrai provato.
Per me sei e rimani la “casualità” più bella che abbia avuto il piacere di conoscere, sei vero, sei puro e sei nobile, forse non sono mai stata abituata a una persona come te, e a volte tendo a pormi come se fossi meno speciale, perché ancora sono incredula di te, mi rendo conto di essere stupida, e ti chiedo ancora: scusa.
So che andiamo sempre oltre, che stasera è più difficile delle altre volte, e anche se tu dici che non so tutto, che è colpa tua, per me conta quello che dimostri, e non il tuo passato, lo so che ho detto di non aver sentito espresso quello che senti, e stasera sono morta dentro nel sentire il tuo dolore, un dolore causato da me, volevo essere la persona che illuminava le tue ombre e si illuminava con te, nella luce.
Non ti chiedo di perdonarmi, una parte di me pensa che vorresti anche, ma l’altra sa che serve tempo in questi casi, quindi se un giorno te la sentirai, e non avrai il cuore pesante, magari troverai un modo per farlo, quando avrò dimostrato ancora quanto apprezzo tutto quello che fai, e che sei.
Lo so che il problema è che penso di avere tempo, non so se ti riferissi a me, non voglio peccare di egocentrismo, ma penso di sì, purtroppo o per fortuna ho sempre avuto la consapevolezza della fugacità del tempo, del mio, e meno di quello delle altre persone, e di una persona come te, non lo dimenticherò più, non lo prometto, perché preferisco dimostrare le cose e non prometterle, spero in un domani migliore, spero che ancora una volta andremo oltre senza sentirci abbandonati, come ci sentivamo prima. Ancora una volta, dalla mia anima: mi dispiace.