Ricerche vuote

Ho chiuso il mondo fuori dalla stanza, ma comunque mi sono ferita coi frammenti della vita delle altre persone. 

Sono crollata nella discarica dei miei casini, sepolta dai diavoli alati, che aspettano solo il prossimo passo falso, per divorarmi l’anima.

Sono forte abbastanza per sopravvivere alla tempesta ?

Io non credo, sono sempre meno le stelle che brillano nel cielo, sono sempre più i mostri che mangio giù  o le polveri che tiro su.

Ho giocato così tanto con la vita degli altri, che non so più dove sia il confine, tra ciò che è concesso e ciò che è per mio diletto, non so più che significato abbia la parola vita.

Ho perso qualcosa lungo la strada: una particella umana ? La capacità di essere felice ? La strada per la realizzazione; non lo so, non lo so...

Lo sguardo volge al nulla, dove posso naufragare liberamente nei vasti oceani della mia mente.

Non aspetto una redenzione, non aspetto qualcosa, vedo solo lo scorrere del tempo e il mutare delle persone: l’annichilirsi delle masse, e mi chiedo dove sia il senso, ma non c’è, non c’è risposta a questa mia ricerca, è questo mi rende così vuota.

Ho dovuto riempire il vuoto con ogni cosa, e ancora il buco nero che ho nel cuore e nell’anima assorbe ogni cosa, distrugge ancora tutto.